Il fenomeno della telestreet gaetana – ma da quelle parti ci sono un sacco di fenomeni che sembrano normali – è fatto anche di antenne, apparecchiature, coni, ponti e trasmettitori. Non sono mai stato un esperto e un appassionato del lato tecnico delle telestreet.
Sapevo che c’erano delle porzioni di frequenze oppure dei canali
di trasmissione su un determinato territorio rimasti liberi, e il
progetto Telestreet riteneva legittima l’occupazione pacifica di
questi spazi per piccole tv “di quartiere”,
“autogestite” o “di pubblica utilità”
(sulle svariate declinazioni non si è finito mai di discutere).
Sapevo che i trasmettitori sono sempre difficili da trovare, e spesso
di contrabbando, e le frequenze libere idem, soprattutto nelle grandi
città.
Sapevo pure che TMO trasmetteva su un canale libero (“una somma
di coni d’ombra” dice qualcuno, non so se il concetto
regge), ripetendo egregiamente il segnale, senza produrre interferenze
rilevanti con altre emittenti.
E la polizia postale ogni tanto viene a controllare, annuisce e se ne
va. Sarò stato distratto, in tutto questo tempo, ma non mi sono
mai fatto molto coinvolgere dall’argomento. Poi, tempo fa, sono
passato tra Monte Orlando e gli studios vicino al mare.
E ho visto questi piccoli scatoloni ferrosi e ronzanti, proprio come
quello che ai primi eroici tempi Antonio Ciano teneva tra il suo letto
e quello della moglie. Fanno un certo effetto. Secondo me sono pure un
po’ inquietanti.
Ora vedo che TMO ha migliorato e ampliato il suo segnale sul territorio
gaetano, dove in molti ci tengono a seguirla, e secondo me stanno
facendo bene. Addirittura, ma saranno leggende, c’è gente
che sostiene di vederla da Itri e dai rioni alti di Formia.
Si narra, nelle sere d’estate, di pescatori di paranza che
seguono Settegiorni7 fin al largo del Tirreno.
Sento che basterebbe un niente per spedire il segnale oltre i segreti
cactus sardi di Villa Certosa, e così sottilmente combattere il
nemico. Ma allora – si leggeva sul blog degli ex sovversivi di
Kitab, ma intransigenti per ripicca verso gli orlandones –
“se così fosse, ne installo domani anch'io uno per i miei
tascabili trasmettitori uhf da 433Mhz, e con lo sputo di 10mW parlo con
mio fratello a Formia mandando in pensione il cellulare”.
E poi provatela a cercare sulle nuove mappe satellitari di Google
l’antenna di TMO, se ci riuscite.
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