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L'occasione è importante, vedremo nei prossimi giorni di organizzarci per un incontro tecnico in questo mese con tmo.watch.splinder.com e telestreet.it per collaborare a far decollare il progetto che è stato diffuso. Per adesso le zone interessate a Bari sono cinque, alle quattro evidenziate è da aggiungere anche Palese citata nell'articolo. Ci sarà uno scambio di numeri telefonici per preparare gli incontri, magari pensavo di far convocare anche le tv di strada pugliesi tentate e realizzate in Puglia e nel Sud, per dare un carattere macroregionale all'incontro.
Vedrò il comune, la provincia e la regione e tutte le associazioni e i movimenti se intendono partecipare alle spese di organizzazione.
Saluti
La prima emittente di strada inizierà le trasmissioni a fine mese ma il progetto è quello di coinvolgere altre realtà di zona per una rete di antenne legata a telestreet
L´idea è stata lanciata da Sebastiano Gernone che lavora per il canale di Gaeta I consigli di Minnella di Orfeo tv: "I telespettatori si devono sentire i padroni"
Il trasmettitore è stato comprato. Costa duemila euro, il prezzo di un televisore al plasma di medio livello. E serve a invertire i ruoli nell´agone del "Quinto potere". Il telespettatore del quartiere Carrassi si appresta così a lasciare la poltrona per mettersi dietro la videocamera.
L´obiettivo è scendere in strada e raccontare, dal basso,
storie e problemi del quartiere chiuso tra la ferrovia e parco Due
Giugno. Il primo ciak potrebbe schioccare il 25 settembre grazie al
lavoro di una ventina di persone vicine all´associazione "Una
Puglia migliore". Che andranno così ad aggiungere - dopo
l´esordio a luglio dell´emittente dell´Accademia di
belle arti di Carrara e del canale di Volterra - un´altra antenna
alle circa 120 tv on the road che costituiscono la rete italiana di
telestreet.
La struttura delle televisioni autarchiche e a basso costo fatte tra le
mura domestiche va da Torino a Palermo, con al centro
l´antesignana Orfeo tv, attiva da tre anni nell´omonima via
di Bologna. Ma la rete dei network spontanei ha il baricentro spostato
al Nord. Anche se ora da Bari è partita l´offensiva delle
telestreet. E, dopo Tele Carrassi, associazioni e partiti stanno
lavorando per far scendere in strada una tv a Bari vecchia,
un´emittente a Palese e una tra le vie del Libertà, sotto
la bandiera di Rifondazione comunista.
«Puntiamo a iniziare le trasmissioni di Tele Carrassi il 25
settembre con un palinsesto di tre ore al giorno. Ma vorremmo riuscire
in breve tempo a coprire l´intero arco della giornata»
sogna Donato Cippone, consigliere comunale dei Verdi e socio di "Una
Puglia migliore". L´esperimento messo in atto
dall´associazione di Carrassi prenderà corpo grazie al
lavoro di 21 volontari, compresi due cameraman e un tecnico audio.
«Ci occuperemo dei problemi del quartiere senza scelte
ideologiche, dando notizie dalla partita di basket alla messa»
annuncia Cippone.
Alle spalle di Tele Carrassi c´è il lavoro di Sebastiano
Gernone, barese trasferito da 25 anni a Roma da dove lavora per Tele
Monte Orlando di Gaeta. «Ho raccolto - spiega Gernone, che di
lavoro fa il tecnico per le Fs - interviste tra la gente di Bari
vecchia e le trasmetto a Gaeta. Poi, alle 19, mandiamo in onda la messa
dal santuario Padre Pio per strappare ascolti al tg di Emilio
Fede».
Sembra Davide contro Golia. «Veramente la tv di strada di Gaeta
raggiunge 14mila persone anche se, di solito, il bacino d´utenza
è di circa mille utenti» precisa. E un migliaio saranno
probabilmente i videodipendenti di Tele Carrassi, una volta che
sarà individuato il cono d´ombra (il vuoto di segnale che
impedisce la ricezione delle trasmissioni della concessionaria di una
certa frequenza) adatto per iniziare le trasmissioni.
«È fondamentale che i telespettatori sentano la tv di
quartiere come qualcosa di proprio, altrimenti la gara con le grandi tv
generaliste è persa in partenza». Questo il consiglio che
Valerio Minnella, tra i fondatori della bolognese Orfeo Tv, dà
ai volontari di Bari.
«L´altro segreto per non scomparire - aggiunge - è
scambiare programmi con le altre emittenti di strada. Della stessa
città, certo. Ma anche di fuori. Noi, ad esempio, mandiamo in
onda video prodotti in India o in America Latina. Il palinsesto
è più interessante e, poi, un minuto di tv costa
un´enorme fatica, se non si entra in rete è impossibile
sopravvivere».
Un progetto di rete per Bari esiste. «Nichi Vendola - racconta
ancora Gernone - in campagna elettorale ha previsto le tv di quartiere.
Io ho lanciato l´idea di aprire una tv nella città
vecchia, una a Carrassi, una nel murattiano e un´altra al
Libertà. Ora si è aggiunta anche Palese. C´è
molto entusiasmo ma dobbiamo mantenere i piedi per terra iniziando con
piccoli passi».
Entusiasta, ma pragmatico, è Danny Sivo, segretario barese di
Prc. «Il progetto ci interessa perché porta il cittadino a
partecipare attivamente. Vorremmo aprire presto una tv nel quartiere
Libertà. Ci sono però problemi tecnici da capire e
risolvere. Ma ci piacerebbe - rivela Sivo - iniziare le trasmissioni in
occasione delle primarie del centrosinistra. Anche se - precisa - lo
scopo di questa tv di quartiere non è quello di fare campagna
elettorale. Ma democrazia partecipata».
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