È una sconfitta per la libertà e la democrazia. Il risultato elettorale, del referendum come delle amministrative a Catania, è un segnale preoccupante per il futuro della Nazione Siciliana e della sua concapitale etnea. Confusi e poco informati, gli elettori hanno (in pochissimi) confermato una legge elettorale "arripizzata" e funzionale all'autoperpetuazione del sistema politico centralista. Forse il teatrino riprenderà a Sala d'Ercole, ove i parlamentari sostenitori del NO, della prim'ora come dell'ultima, cercheranno di modificare la legge così approvata in proprio favore, con percentuali di sbarramento che non vorremmo vedere "limate" ma cancellate unitamente al "recupero resti" provinciale. Ci chiediamo come si comporteranno gli artefici di quella vergogna elettoralistica tradottasi in ben 97,5 cm di scheda elettorale a Catania matrice di troppa confusione e molti voti nulli, grazie alla superfetazione di liste spesso utili a disperdere il voto in quanto c'era "un candidato per ogni famiglia", per poi affermare che votare per noi era «un voto perduto».
Noi indipendentisti del Fronte Nazionale Siciliano ci siamo mossi in
controtendenza, aggregandoci ad altre forze ed anime per dare voce alla
Catania dei sofferenti, dei vicoli, della disperazione, come
dell'opposizione all'oppressione, allo sfruttamento, ai carrierismi.
Questa volta abbiamo fallito. Ha vinto la politica italiana che ha
utilizzato Catania come una pedina in un gioco di strategia
militare. Ha perso Catania, hanno vinto gli interessi italiani, con
ogni mezzo, lecito o meno. Il Sindaco riconfermato ha festeggiato a
Roma, lo sconfitto è "fuggito" a Milano. E a Catania? Per il
momento, ci troviamo con la stessa "guida" della città, e la
stessa opposizione inesistente degli anni passati. È proprio
questa situazione a spingerci a continuare, più convintamente e
duramente, la nostra necessaria azione sul territorio, nelle piazze,
per le strade, fra la gente, la nostra lotta nonviolenta senza
quartiere, senza armi, senza esclusione di colpi, che a volte si
dovranno necessariamente rendere più eclatanti per essere
ascoltati.
Non sarà uno sbarramento, non sarà una legge, non
sarà un insuccesso elettorale a fermarci. Raggiungeremo dopo
quegli occhi e quelle orecchie che non abbiamo raggiunto in
quest'occasione, per responsabilità nostra soprattutto, ma anche
per lo stato di "anestesia politica" cui sono soggetti i Catanesi e i
Siciliani, resi inconsapevoli numeri nelle statistiche elettorali e
non. Noi indipendentisti FNS non vogliamo solo voti (e quei pur "pochi"
che abbiamo conseguito corrispondono ad altrettanti preziosissimi
consensi), e di quei 9.973 voti "nulli" tanti, troppi sono nostri (e
verranno ricontati in seguito ad un nostro possibile ricorso, visto che
nella Sicilia euromediterranea del XXI secolo di "voto elettronico" non
si deve neppure parlare - come "brogliare" altrimenti?), anche a causa
delle intimidazioni dei "galoppini" delle liste che si affacciavano nei
seggi già presidiati dai rappresentati di lista, e dell'errore
di stampa nei manifesti ufficiali che ha ampiamente penalizzato il
sottoscritto. Non voti, seggi, numeri esigiamo, ma persone
disposte al dedito sacrificio. Donne e uomini disposti a spendersi non
per un proprio effimero presente, ma per un futuro collettivo migliore.
Da qui in poi, si può, e si deve, soltanto migliorare. Anche
elettoralmente, con le liste "Sicilia Indipendente F.N.S.", ma anche e
soprattutto con le aggregazioni spontanee, con le segnalazioni, le
denunce, con le proteste e le proposte, forti e necessarie.
Non possiamo permettere che le nostre città siano avvilite,
stuprate, sventrate e così lasciate ai nostri figli. Non ai
valori dell'autonomia (che in quanto strumento giuridico non è
portatrice di valori, ma avrebbe dovuto essere garante dei valori della
Nazione Siciliana) ma alla continua accettazione dello stato di
sottomissione cui siamo sottoposti come Popolo oppresso si ispirano le
liste ed i "movimenti" di ieri e oggi che si ispirano all'autonomia
stessa come al "sicilianismo". Operazioni politico-elettorali, macchine
da voti senza scrupoli che usano nomi e simboli che non appartengono
loro né per tradizione né per cultura politica,
finalizzate all'aggiogare le nostra gente fingendosi "paladini della
Sicilia", quando invece sono ben più simili a quelle Banche
italiane che si fingono siciliane o che hanno assorbito, con l'intera
classe politica
ascara e connivente, i nostri storici istituti di credito d'emissione di moneta. (Quale noi siciliani dovremmo battere, come accade in tutti i terriTori autonomi. Un bell'euro con la trinakria sul verso.)
Noi pensiamo differentemente, noi stiamo costruendo la Sicilia
Indipendente, anche per chi apatico non vi crede. Raccogliendo il
testimone di chi si è anche saputo spegnere nell'estremo
sacrificio per questa Patria, desideriamo raccogliere le migliori,
più lucide, forti coscienze e volontà che il nostro
Popolo può fornirci. Vogliamo far germinare nell'animo di
ciascuno il seme del dubbio, del desiderio di alternativa e di una
Sicilia libera, dell'eresia gridata nel silenzio che rimbomba. Vogliamo
ergerci mentre tanti, ancora troppi rimangono seduti. Per questo
abbiamo bisogno del coraggio della gente, a partire proprio da Catania
che oggi più di ieri necessita di tutto ciò, anche e
soprattutto insieme agli amici di "Evviva Catania" che siamo certi non
vorranno mollare, né abbassare la guardia in un momento
così delicato di ampia necessità di controllo.
Per aderire alla nostra proposta di sacrificio, per controllare da
subito l'operato del "nuovo" consiglio comunale, della "nuova" giunta,
e per denunciare le continue mancanze verso la città e i
cittadini, contattateci all'indirizzo e-mail fnscatania@gmail.com , al
telefono 3496933580, o al fax 09569431141. Catania, la Sicilia, la
nostra gente accecata e muta ha bisogno di VOI.
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