Il "Veneto Serenissimo Governo", non una normale associazione ma secondo i suoi militanti "un governo in esilio" pur sotto l'"occupazione italiana", è stato il protagonista della tesi di laurea di uno studente cassolese, Demetrio Serraglia, di recente laureatosi in storia a Venezia, alla facoltà di lettere e filosofia di Ca' Foscari, relatore il prof. Pietro Brunello. 105 su 110 il punteggio finale. Una tesi di laurea diversa dalle solite, perchè Serraglia è lui stesso un militante del Vsg. Scrive infatti nell'introduzione che dal 2000 ha ricevuto l'incarico di "Corriere di Gabinetto del Veneto Serenissimo Governo": «Il mio avvicinarmi alla causa veneta non è un'idea improvvisa le cui radici sono in superficie, ma una scelta che va ricercata nella famiglia in cui sono cresciuto. Fulcro della mia decisione è stato principalmente mio padre Valerio».
Che problemi di
gestazione ha avuto la sua tesi?
«I problemi iniziali consistono nel fatto che il Veneto
Serenissimo Governo non è un normale partito o movimento -
spiega Demetrio Serraglia - ma un governo in esilio, non fuori del
Veneto ma nei luoghi storici dell'antico governo veneto. C'era qualche
resistenza a far ricostruire la storia del Vsg da parte di un avente
parte in causa come me. Il prof. Brunello ha così proposto
di
realizzare un'antologia di documenti, una raccolta finora mai fatta
prima, in modo che il lettore possa farsi un'idea sua. Io ho lavorato
su questo progetto». Così nelle oltre 400 pagine
gli
interventi e le introduzioni di Serraglia rappresentano la parte
minore, mentre il maggior spazio è occupato dai documenti.
Quali obiezioni ha
sollevato la commissione durante la discussione della tesi?
«Ha trovato difficoltà a capire come il Vsg sia
erede e
continuatore della storia e della cultura della Serenissima Repubblica.
Questo è un fatto che spiazza il lettore. Mi è
stato
contestato che il Vsg, oggi, usa della storia della Repubblica di
Venezia solo i punti che gli fanno comodo. Ho spiegato vi è
un
utilizzo della storia particolare da parte di qualsiasi governo: stando
alla realtà italiana, il centrosinistra farà
più
leva sui valori della Resistenza, mentre il centrodestra preferisce
rivalutare quelli di base della Rsi».
Una delle pietre miliari
su cui
fondate il vostro essere "governo in esilio" è quello che
definite "referendum farsa", il plebiscito del 1866 sull'unione del
Veneto all'Italia. Che cosa ne pensano i commissari?
«Su quello non hanno avuto nulla da ridire. Gli accordi
internazionali furono disattesi, su questo non c'è dubbio
anche
se sono passati 139 anni di dominio italiano. Una domanda invece
è stata questa: il Vsg è autoreferenziale, chi
è
che lo legittima? Ho risposto che anche De Gaulle, quando parlava ai
francesi, non era riconosciuto dal governo Petain...».
Insomma il Vsg ancora un
movimento di liberazione?
«Questo è ciò che lo distanzia dalla
Lega e da
altri movimenti localistici. Non chiede ai veneti di andare alle urne,
per non legittimare l'occupazione italiana. E una parte cospicua della
tesi raccoglie i documenti che attestano l'attività di
"politica
estera" del Vsg per cercare legittimazione presso altre
Nazioni»
(c'è spazio per lettere inviate a Bush e a Israele, con
risposta
del bureau di Sharon, nel 2002, in cui si legge che il governo
israeliano "non si intromette nei conflitti interni degli Stati
stranieri", ndr).
Lei naturalmente crede
fermamente nella natura "liberatoria" del suo movimento.
«È sempre stato così, dalla fondazione
di Conselve
nel 1987 in poi. Luigi Faccia, da allora ininterrottamente il
presidente del Vsg, era uscito dalla Liga Veneta contestando le
diatribe interne per la disputa di poltrone a Roma, e da quel momento
si mise a punto l'operazione "risveglio del leone" che poi sarebbe
culminata, 10 anni dopo, nell'assalto al campanile di San Marco del
1997, effettuato anche per mettere in second'ordine i festeggiamenti
per i 200 anni della caduta della Serenissima. Il Vsg era
semiclandestino, furono 10 anni dedicati a preparare l'evento e a
costruire i due tanki. La distanza con la Lega e altri partiti veneti
fu nel 1997 chiara, dopo l'assalto: i Serenissimi furono insultati e
considerati "provocatori" e "brigata mona"».
Il Veneto Serenissimo
Governo è anche un'associazione, registrata a Bassano nel
'99, oggi con sede a Cassola.
«Quella fu una forzatura contro il carcere comminato ai
Serenissimi: la provocazione stava nel depositare all'ufficio del
registro italiano lo statuto di un'associazione che era pure movimento
di liberazione».
La tesi chiude con
proposte di costituzione veneta. Cioè?
«È un punto di partenza per chi vede un futuro
veneto
indipendente. Il modello della rivoluzione francese in due secoli ha
portato a guerre e grazie ad esso sono andati al potere i dittatori. Un
nuovo modello secondo noi deve avere come valori fondanti le radici
giudaico-cristiane di Veneto ed Europa, i 10 comandamenti pur in uno
stato non confessionale, il rispetto della famiglia e leggi morali
indiscutibili».
Il neodottore Demetrio Serraglia ne è convintissimo. Ha
dedicato
la sua tesi "a tutti i veneti che in ogni tempo e luogo hanno lottato
per la libertà della propria terra dagli occupanti".
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