In un documento inviato al Governo, i presidenti delle otto Regioni propongono una riforma normativa per far slittare di almeno un anno la scadenza del 2005 entro la quale la legge impone alla Fondazioni bancarie di cedere le residue partecipazioni nel mondo creditizio
NAPOLI - E’ sulle Fondazioni bancarie la prima battaglia congiunta dei governatori del Sud. In un documento inviato al Governo, i presidenti delle otto Regioni propongono una riforma normativa per far slittare di almeno un anno la scadenza del 2005 entro la quale la legge impone alla Fondazioni bancarie di cedere le residue partecipazioni nel mondo creditizio con uno sgravio fiscale sulle plusvalenze stimato in 2 miliardi di euro ai valori di Borsa attuali.
La richiesta riguarda anche una conferma degli sgravi fiscali sulle
plusvalenze per tutte le Fondazioni e una loro ripatrimonializzazione,
con il ricavato degli sgravi, che sposti l’attenzione sulle
realtà del Sud. Il documento porta la firma dei presidenti delle
Regioni del Mezzogiorno, Ottaviano Del Turco (Abruzzo), Vito De Filippo
(Basilicata), Agazio Loiero (Calabria), Antonio Bassolino (Campania),
Michele Iorio (Molise), Nichi Vendola (Puglia), Renato Soru (Sardegna)
e Salvatore Cuffaro (Sicilia).
Lo slittamento della scadenza del 2005 viene chiesto «per
consentire alle Fondazioni di cogliere il miglior momento di mercato
per cedere le proprie partecipazioni». Lo sgravio, secondo
l’attuale previsione, «andrebbe - sostiene il fronte dei
governatori - a totale vantaggio delle fondazioni del CentroNord ed in
particolare di quelle che hanno quote in grandi banche nazionali
(Unicredit, Intesa, Sanpaolo e Capitalia)».
I presidenti di
Regione del Sud evidenziano anche che «nonostante l’impegno
dell’Acri con il "Progetto Sud", attualmente il 97% delle
erogazioni delle Fondazioni avviene a vantaggio del CentroNord,
finanziando spese nel campo della sanità, ricerca, istruzione,
cultura e assistenza per oltre 1,1 miliardi di euro all’anno,
spese che nel Mezzogiorno restano a completo carico degli enti
territoriali ed in primis delle Regioni».
I governatori meridionali propongono che la riforma da loro auspicata
«confermi gli sgravi fiscali sulle plusvalenze per il sistema
delle 88 fondazioni di origine bancaria» e che il ricavato di
tali sgravi fiscali «vada a ripatrimonializzare le fondazioni
esistenti così come quelle in corso di formazione nelle Regioni
del Mezzogiorno in proporzione alla popolazione dell’area
territoriale di riferimento».
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