Trascrizione del discorso pronunciato da Nicola Zitara durante la commemorazione dei caduti della cittadella di Messina |
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Che veniva anche allora
e prima dei Borboni dalle regioni padane, sfruttamento che si realizzava attraverso l’usura, attraverso la concessione della esazione delle imposte, attraverso i feudi. Questo percorso infelice che ha compiuto poi l'Italia unita lo avete sotto gli occhi: fa parte della vostra vita quotidiana, fa parte della vostra identit� fisica. Siamo i terroni d'Italia! E in questo fatto non significa... questa parola non significa, nella accezione comune, che siamo i meridionali, ma che siamo gli sporchi, gli incapaci, gli inetti, i mezzi italiani, gli italiani per grazia di Dio, per concessione di Cavour e allora ci deve essere un momento di patriottismo. Patriottismo me-ri-dio-na-le, si-ci-lia-no. La Sicilia � la parte pi� antica della civilt� italiana, subito dopo viene questa parte meridionale della penisola che una volta si chiamava napoletano. Qui � nata la civilt� d'Europa. Qui � nato il nostro orgoglio di essere noi stessi. Noi siamo nella nostra terra, non nella terra di Cavour, di Vittorio Emanuele, della bandiera tricolore. Noi siamo nella nostra terra con i vessilli antichi, della nostra storia. Questo dobbiamo ricordare, questo dobbiamo rivendicare, senn� queste celebrazioni servono semplicemente a sentire cattivi odori e a rivedere calcinacci che si sgretolano, non onorati dal ricordo, non onorati dal resto degli italiani. Noi dobbiamo andare ad onorare i Vittorio Emanuele, i Garibaldi, il generale Cialdini. E loro? Loro quale risposta ci danno, se non il disprezzo. Io vi invito pertanto a riconsiderare, a riflettere il senso pi� profondo, il significato di questo... vi ringrazio... |
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